Le 9 beatitudini

1 beato te che ritieni di capire fino in fondo
la crisi che incombe su questo vecchio mondo

2 beato te che persuaso dei tuoi sentimenti
non sai prestare fede a tanti indifferenti

3 beato te che nella pace della tua coerenza
non sai cosa sia l’angoscia dell’impotenza

4 beato te che nello slancio della tua passione
non conosci l’incertezza ch’è in ogni dilazione

5 beato te che nella noia di questo verbo burocratico
hai sempre modo di sperare in un futuro democratico

6 beato te che ti ostini nel tuo ottimismo
In questo immenso mare dell’opportunismo

7 beato te che con la più patetica certezza
continui a predicare un futuro di saggezza

8 beato te che fidando nell’umana intelligenza
hai anche previsto la fine della violenza

9 beato te e sia beata la tua ferma volontà
di vivere in nome di una più alta razionalità.

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    POLEMOS
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    POLEMOS
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    24/03/2011 23:47:31
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  • Innanzitutto mi sento di dire che le poesie non vanno spiegate. La ragione di questo può portare a una discussione lunga e complessa che secondo me ha origini profonde sia filosofiche sia epistemologiche sia cognitive. Semplificando al massimo direi che la poesia può essere, sì, uno spunto di riflessione, può, sì, produrre un pensiero che sia logico, razionale, concettuale, sistemico, filosofico, scientifico. Ma attenzione: produrre. La poesia (sotto questo punto di vista e solo sotto questo punto di vista) è una provocazione: può aiutare a produrre filosofia o scienza, ma non è né filosofia né scienza. La poesia non dice la verità, né tantomeno insegna una morale. Se poi lo fa, tanto di guadagnato. Ma non è questo il suo scopo. Fatta questa premessa tento comunque di rispondere. L’intento di questa poesia è ironico, satirico (non spiego il perché dell’ironia altrimenti mi dilungherei troppo). Non è un dito puntato contro chi non vive come io vorrei ( magari vivessi io come io vorrei!), ma una critica a una modalità di pensiero che, essendo troppo superficiale, finisce nel cadere in un ottimismo cieco. Credo che al giorno d’oggi questa tendenza sia molto diffusa e in molti ambiti. Non so da cosa derivi. Forse ha origini profonde nelle radici della nostra cultura, dalla concezione del passato come preparazione e del futuro come compimento, da una teoria del progresso. Direi che l’idea moderna di progresso può essere considerata come una trasposizione nell’immanenza dell’idea cristiana di salvezza. Ah, ma prendila come un’ipotesi.
    POLEMOS (07/04/2011 23:18:23)
  • Mi riservo sempre di rileggere le tue poesie, perché faccio un po' fatica a capirle...
    Questa mi sembra, anzi, mi fa immaginare solo un dito puntato contro chi non vive come tu vorresti...:-(
    Scusami, ma beato chi ti capisce!
    Mi aiuteresti a comprendere?
    Grazie.
    Mariachiara (30/03/2011 15:27:13)

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