Sopra il convulso grido del clacson
l’assordante frastuono del silenzio,
muto e compiacente, come sempre.
Era buono, quel caffè d’orzo,
caldo e zuccherato al punto giusto.
Sa di fiele, invece,
l’aria che ora respiro,
quando il mio compagno più vicino
è la tua assenza
e quando le sei del mattino
durano quanto una vita,
e questo divano è una sedia elettrica.