Crescevamo
crescevamo senza troppo pensarci
senza mai eccessivamente affannarci
senza chiederci mai di un domani in agguato
dietro l’angolo
all’incrocio con il viale dei sogni infranti
li
sotto il grattacielo di mille piani
ad ogn’uno dei quali
corrisponde un chissà.
Crescevamo
e iniziavamo a farci del male
per non doverci troppo soffrire
ed amavamo
altro se amavamo
amavamo tutto quello che ci illudeva
tutto quello che c’avrebbe potuto ferire
senza chiederci mai
se di dolore si poteva morire
una volta che il suo agguato
sarebbe stato
nascosto com’era dietro all’angolo
all’incrocio col viale nessuna vita è perfetta
sotto un grattacielo di mille e più piani
ad ogn’uno dei quali
corrisponde un perché.
Crescevamo
bene o male
lo facevamo
distratti sempre da voli troppo alti
talmente irraggiungibili
da lasciarti al suolo
ma crescevamo
e crescevano con noi
l’illusioni in agguato
le delusioni in agguato
le speranze perse in agguato
tutto dietro gli angoli
d’ogni incrocio di strada
con viali senza uscita
e grattacieli da mille e più piani
ad insegnarci
con i nomi assegnati
cosa voleva dire vita.
Crescevamo
ed inevitabilmente morivamo
sia nel corpo che invecchiava
sia nell’innocenza che se ne andava
con la speranza che è l’ultima a morire
ma anch’essa prima o poi muore
con le canzoni leggere
e le serate che potevi definire d’amore.
E passavano i gironi
incoscienti del tempo che manca
veloci rapidi come un battito d’ali
d’un gabbiano ferito
da un mondo inquinato
che senza un decente passato
ci consegnava ad un indecente futuro.
Abbiamo smesso di crescere
nel momento in cui abbiamo smesso di sognare.
Ci siamo fermati
ci siamo guardati
ed abbiamo riso di stizza
e con la smorfia ancora sul viso
ci siamo spogliati di ciò ch’eravamo
e siamo diventati
ciò che a nostro male
ora come ora siamo
figli di un nulla
figli di un niente
troppo impegnati
per tenerlo a mente.