Continuo ad odiarti per questo
Il tuo asfittico fiato sul collo accende la mia violenza, la mia brutalità
Eppure mi conosci: ero un infante la prima volta
che con voce rauca ti pregai di togliermi quegli occhi da caporale di dosso.
Eppure mi conosci: appena cerchi di incatenarmi al tuo
fastidioso controllarmi mi invento l'impossibile pur di evadere da te.
Insisti ancora, proprio nel momento in cui la tensione dentro di me si fa più fitta,
con la più classica perseveranza, quella diabolica.
Ma anche ora, come le altre volte, io evado: che ti piaccia o no!
Capisci che più il tuo desiderio di costringermi monta e più nuove si fanno le rotte della mie fughe?
Sta buona, sii furba e sagace: imbrigliami a te prendendoti burla del mio spirito libero. Sarà in quell'attimo che, inconsapevolmente, sarò sottoposto a te più di quanto tu stessa desideri.