E come angeli in un quadro di un pittore grande e sconosciuto,
intorno,
mano per mano...
A calpestar le vesti avvezzi
e stupidi sorrisi
dipinti su quei visi,
lontani echi di rancori soffocati.
E come singole lacrime provenienti dallo stesso occhio,
ossa sensibili di uno stesso muscolo
sottili a tal punto da non reggerne l’intero peso...
E come sbuffi di un magone pieno d’amarezza.
Dolcezza…
Infinità di strane mediocrità.
Ma pur sempre angeli,
in fondo,
alati di pensieri ed incatenati solo a se stessi.
Sbagliare è troppo facile: non vale!