Nella piazza più bella di Savona,
trapiantano le palme;
è la gru a prelevarle da giganteschi camion.
Pierino guarda con gli occhi incantati…
Quel giorno per guardarle
non era andato a scuola,
ma che importa se ora
può ammirare il lavoro d’ogni palma
che al cielo la sua chioma solleva?
Pierino che ha sei anni e un grembiulino azzurro,
dimentico del tempo lascia passare le ore.
Nella cartella gialla stan sonnecchiando, ormai,
i libri ed i quaderni, il pane e marmellata.
Per l’aria mite e gaia una farfalla vola
e gli sfiora le orecchie;
par che dica qualcosa: ma Pierino non sente.
Poi scocca mezzogiorno: allor qualcosa accade:
da luoghi circostanti viene un odor di pesce
e poi un'odor di sugo, di farinata,
di trenette al pesto.
Pierino avverte un languorino:
ritorna la memoria,
ritorna pur l’udito.
Pierino s’incammina verso casa.
“Presto, Pierino mio più svelto vai”
par dica la farfalla, “ché se fai tardi
tu le prenderai dal babbo e dalla mamma
e, quel che peggio, non potrai gustare
le tue trenette al pesto!