Fra i personaggi racchiusi
nei libri delle fate,
quella che più mi piace,
sei tu, bella dormiente.
Per un incantamento
dormirai per cent'anni:
proteggono i tuoi sogni
lunghe ciglia da bimba.
Principessa, tu hai sconfitto
la morte.
Trascorsi son cent'anni:
un cavaliere appare
e attraversa il boschetto
tra selve, felci, querce,
castagni, robinie, faggi...
Ed ecco tra le rose,
la reggia antica, sorge...
Il cavaliere scende dal bianco
suo destriero; bussa s'apre
da sé, la polverosa porta.
Oh incanto, oh meraviglia,
proprio nessuno è morto;
e dorme la famiglia: il babbo
eppur la mamma,
le dame, i paggi, le ancelle...
E tu, principessina,
nell'angolo più bello
di veli e trine, sotto un baldacchino
tu bella, dormi nel morbido letto;
cremisi il tuo cuscino,
accoglie le chiome splendenti.
Presso te, il cavaliere,
ti guarda innamorato,
e un magico richiamo
di un'anteriore vita
fa che una lacrima scenda
sul suo bel viso. Depone infine
l'azzurro cavaliere,
un bacio lieve sulle labbra rosa.
Ancora silenzio, ma per un momento,
poi la bella si sveglia
i suoi occhi di cielo,
incontrano quelli
di egual colore
del suo principe azzurro.
Lo guarda, gli sorride...
In un sussurro gli dice:
«Ti aspettavo.»