Luna!
tu muta e bianca
sul destino degli umani
posi silente lo sguardo.
Solinga e distante
sorella del buio e delle ombre
non ti diletti e non piangi
ma taci
osservi se sempre taci.
Eppure chi può dirmi se non tu sola
se è per natura perdente l'umana sorte
o se riposerà alfin ciascun mortale
e avran sollievo le sue notturne paure?
Vorrei chiederti o mia cara luna
a che serve vivere
e dove porta questo terreno viaggiare,
per cosa si arresteranno i battiti del mio cuore?
Ma tu mi appari misteriosa e vana
come lo è tutta l'esistenza umana
senza risposte ne' cetezze
incurante della mia anima che anela, brama di sapere.
Io fragile essere piccolo e limitato
tu immortale creatura d'uno sconfinato universo,
eppure quanda grandezza nell'umano spirito
nel desiderare l'infinito pur comprendendo la propria piccolezza!
Silenziosa luna presto dovrai andar via
l'alba si sta svegliando
la terrena notte illuminerai nuovamente alla fine del giorno
ma gli occhi del mortale uomo rivedranno ancora luce?
e le piante e gli animali tutti qual destino avranno?
Luna!
musa ispiratrice di poeti e cantanti
meta irraggiungibile di sogni lontani
compagna notturna di viandanti e zingari,
lascia che io alzi lo sguardo fino a te
ultima sconsolata preghiera d'un'anima in pena.
Tu luna vegli sopra uno strano mondo
fatto di pazzi.
Qui non c'è amore ne' comprensione
ed io non voglio più starci.
Un immenso buio
ha schiuso le ali sul mondo
e sul cuore degli uomini
e questa notte sembra non aver mai fine.
Addio anche a te luna!
la mia solitudine è ormai segnata
in un presagio di morte
che prelude al pianto.