Erano brevi attimi di buio
interrotti da labbra di neve,
addolciti da profumi d'incenso
e deliziose manie.
Era l'estate appagante
nella sua rossa solitudine
assordante di rumori al sapore di grano.
Ti adoravo mia adolescente luna
disegnandoti sul mio diario segreto,
illuminavi i miei giorni confusi,
le notturne paure,
e le memorie ancora acerbe prendevano forza
in una danza eclettica di ondeggianti stelle.
Eri mia!
lunghi fianchi sinuosi distesi su letti d'argento,
e lì riappariva il mare nella sua immensa distesa.
Oggi che i mei giorni si consumano di vecchiaia,
sei ancora mia
attraverso rughe di arrugginite memorie.