Chi sono?
Quante volte avrei voluto
mettere una maschera
e lasciarla per sempre sul mio volto.
Portare la mia arte nel mondo
per donare una vita… la mia
che io misconosco…non so quale sia.
E allora come un istrione mi camuffo
in un personaggio mi copro m’arruffo.
Porto gioia…o forse… nostalgia.
Scusate….questa mia malinconia.
Le mie poesia stracciano una lacrima,
un sorriso… solcano il viso… scoprono l’anima
di chi si ritrova nel personaggio di scena
Ma io son questa…credete…ne vale la pena.
Io sono una maschera che recita …improvvisa
parole… che canta… che piange…e non avvisa.
nessuno potrà mai… tollerare ch’io pianga.
In nessun dialetto …né logos… sorriso rimanga
guardare in faccia la realta’ fa male al cuore
Non diro’ mai tutto quello che penso…ma per amore
Reciterò a metà. Metafore appassite, aforismi sbiaditi,
epitaffi lasciati smorzati…riflessi e impalliditi
Come la mia vita…come la fede che ormai vacilla
Perdere un credo si può?senza versarne stilla?
Camminare distratti tra una folla fittizia a che prò?
Bagnare il cuscino ogni notte ?Fin quando si può?
Trovare parole e sinonimi che si accostino bene?
Cos’è che trasmetto ? solitudine? Inerzia? Non so!
Una maschera fina ..velina ..salina…dipinta di rosso!
Il rosso perché?Perché è il sangue che scorre nel cuore.
Perché il rosso è inebriante… evidenzia l’amore.
La mia maschera è velo.Traspare, riflette , ogni ruga,
ogni solc… nascondendo il mio viso che s’asciuga.
Il mio riso?...Non è un sorriso…Sorrido: perché l’umorismo lo vuole.
L’umorismo della vecchietta che si imbelletta…il sorriso si duole
Non è l’ umorista…Il sorriso è un amaro riso…è metano.
Queste maschere , sempre loro… camuffano ,scoprono, svelano.
Svelare .Rivelare ,denudare, l’inconscio. Parlare senza velina
Scorrere in un fiume …panta rei….dove l’acqua non è mai la stessa . E’salina
Lasciare trasportare, dalla corrente del mare…in un veto inesistente,
la mia vita passata…futura…presente fatta di storie assurde di niente.
Cristina Pia Sessa Sgueglia
2008-06-09