Caro Mino,
il canto che con voce vibrante,
ci donavi,
era il respiro della vita,
era poesia;
emozioni infondeva,
di nostalgia, d'amore,
di tenerezza, di sofferenza,
o di serenità.
Le sentivo posarsi
tra le rose di giardini
odorosi; fra gli ulivi
e le case, ovunque c'è famiglia.
Emozioni...
Le tue, le nostre le loro:
le compendiavi tu
nel sentimento eterno
dell'uomo buono.
Ed eri tu, eravamo noi,
erano loro
l'uomo con la valigia in mano,
il cuore pieno di sogni
ed eri tu, noi, loro
l'innamorato gentile
che la sua donna
a sé stringe
nel tempo delle more.
Nel tempo soleggiato delle more,
quando la natura è in festa.
La tua voce vivrà,
quel canto bello,
di sentimenti veri, trasparenti
che comprendevano tanto
l'umile gente.
Mino, ti amavano tutti
e la tua voce vivrà:
ti sentiremo cantare tra gli angeli
in ogni momento della vita.