Ed una musica
scendeva nel cuore
quando, con voce emozionata,
sinceri versi leggevi
dei poeti più amati.
Ci trasportavi nel regno
del sogno
o alla vita guardata
con occhi di bambino.
Non disdegnavi il pianto
se era quel pianto
commozione.
L'ultima sera...
Di un freddo novembre,
accesi il televisore: ma,
non sentii la musica
discendere lentamente
nell'anima.
Vidi il tuo volto triste
e nei provai dolore.
Per correttezza, ed anche,
per amore, due poesie
sulla morte recitavi,
dando il tuo addio
ai tuoi telespettatori.
Da allora...
Non ti vedemmo più.
Ma tu Alessandro,
vivi nel cuore di tutti
noi poeti
che ti vogliamo bene
e ti stimiamo.