La piazza il bar
i personaggi non interpretati
i cassonetti dei rifiuti
ed il solito su è giù
il cinese accattone
lo spacciatore spacciato
l’ubriacone che il suo essere
l’ha ereditato
il ragazzo scampato alla morte
che ci riprova
a giocare col fuoco
ad arrivare alla linea
e poi tirarsi indietro
chissà se ci riuscirà ancora
il barbiere ed il cliente
l’avvocato stravagante
il medico ignorante
l’uomo in pensione
il giocatore d’azzardo
la solita troia
che ha ormai troppi figli
figli di padri
tutti diversi
con un solo marito
sempre elegante
è passato di qui
Alessandro il romano
che era di passaggio si
ma gli deve esser piaciuto
ed allora è restato
ha bevuto qualcosa
ha bevuto tanto
fino a sbattersi in terra
e mai più rialzarsi
il guappo di turno
è stato arrestato
ancora una volta
più di una volta
ma poi sempre scarcerato
i ragazzi che girano
i ragazzi che fumano
i ragazzi che parlano
le facce cambiano
ma son sempre loro
di fratelli baristi
ce ne sono quattro
uniti per coppia
ed i loro bar
uno di fronte all’altro
come una sfida
all’ultimo incasso
la profumeria
con le sue commesse
una volta erano belle
adesso chi le ha viste
c’era poi una
bella vera
che un giorno decise
di rifarsi l’amore
e se lo rifece
anche con una
bella auto nuova
ma poi s’accorse
che l’auto non conta
butto l’amore nuovo
e rispolverò il vecchio
adesso è sposata
solo persone
che passano qui
ogn’uno con la sua storia
con la sua vita
di cui si sa
approssimativamente
tutti personaggi
poco importanti
quasi comparse
solo figuranti
loro per me
come anch’io per loro