Vedo vivere e sfiorire intorno a me
inesorabilmente
le persone, le cose, le stagioni
preda d’un sentimento panico dell’universo.
Trovo conforto abbandonandomi nella natura
per dimenticare in essa la mia forma umana
accogliendo nel sangue
il brivido solare d’una vita pura.
Il mio io cosmico pone la propria oggettività
per poi tornare a se stesso
nel perpetuo flusso della vita.
Mi fondo nella natura
contemplando il momento in cui l’amore
sarà libero fuori dal corpo
per farsi cielo.
Sublimo l’anima con i sensi
ma non interrompo il contatto fisico col mondo.
Forse spero di trovare in fondo alla strada percorsa
il silenzio e la solitudine dell’universo
anche quando silenzio e solitudine
sembrano chiudermi e annientarmi.