Seguendo il corteo

Con compostezza
e lacrime di perle
salutava l'Italia
il suo Poeta.

E chi non si contenne,
vide in gemme,
cangiarsi il proprio
pianto.

Ci fu una bufera
di grandine
e di vento...

Poi...
S'acquietava
il tempo
e trasformava
la grandine disciolta
in gocce di rugiada.

Si apriva il cielo:
e lacrime di sole
rigavano le guance
dei tuoi figli
devoti...

Ci sono anch'io,
la figlia che
non c'era...

E, dalla mia vettura,
silenziosa, guardo i
tergicristalli discendere
e salire; guardo il corteo
di macchine;
lo seguo...

E piango
sulla salma...

Poeta,
sei nel cielo
ed io,
sono felice:
ricevi la mia rosa:

per te,
una rosa bianca,
libera dalle spine,

per te,
una rosa azzurra,
che vuole solo dire:
non mi lasciare mai.

- Per l'anniversario della morte di Giovanni Pascoli (6-aprile-1912) -

  • Utente:
    Giuseppina
  • Autore:
    Giuseppina Iannello
  • Data:
    19/11/2009 11:48:46
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