Neppure il vento albino
che soffia dalla più
pallida delle lune
può placare
queste livide fiamme
che dolenti
strisciano lungo
ogni singola vena
del mio corpo supino.
E allora non posso
che contorcermi
al dolore
delle infinite falene,
ognuna per ogni notte
passata e futura,
che eccitate di una luce
incolore
del mio stomaco ardente
fanno muto teatro.