Pene, ferite e piaghe

E tu chi sei che al calare della sera
ti aggrappi ai miei pensieri?
Il tuo candore mi mette all'angolo,
lacera il mio corpo a scudisciate.

Un rogo avrebbe l'intensità di un cero
se visto con l'occhio di chi apprezza la scottante
intensità di ciò che sento dentro ogni volta
che le mie pupille si saziano della luce delle tue.

Continua a dilaniarmi. Se questo è il prezzo da
pagare affinchè io possa far breccia in te, scalfire
il tuo gelido animo.
Sarebbe la più dolce delle pene; un fardello schiacciante
che porterei addosso con orgoglio.

Quando mi darai pace? La tua compiacenza, il saperti mia
sarà l'unguento per lenire l'orrido sanguinare delle mie ferite,
per lenire il lezzo sgorgante dalle mie piaghe.

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    ImaDandy
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    ImaDandy
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    25/06/2008 14:17:49
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